STORIA
La zona di Tissano sin
dalla notte dei tempi venne percorsa da popoli preistorici che
attraversavano la pianura friulana da est a ovest. Infatti il
territorio di Santa Maria la Longa si trova sopra la linea delle
risorgive e quindi lungo il tragitto abituale dei grandi
spostamenti migratori delle genti indoeuropee.
In relazione a questa antichissima "pista" preistorica e
protostorica c'erano due località situate tra il paese di Santa
Maria la Longa e le frazioni di Tissano e Santo Stefano Udinese:
la Motta (citata già in un documento del 1569)
che probabilmente era un castelliere protostorico, e la Tomba
(citata già in carte del 1527) che quasi
certamente era una tomba a tumulo di età protostorica.
Per il periodo alto-medioevale dobbiamo segnalare i due cimiteri
di età longobarda scoperti nei dintorni di Tissano: più
precisamente uno si trovava a nord ed uno ad est del paese.
Verso l'anno 1000 tutti i paesi del territorio
comunale di Santa Maria la Longa appartenevano ai Patriarchi di
Aquileia i quali, mediante le donazioni fatte dai re e dagli
imperatori, avevano in mano gran parte del Friuli. La prima
citazione della frazione di Tissano appare invece più tardi in un
documento dell'anno 1166 nella forma di Tissan.
Tissano, così come Trivignano, Risano, Clauiano, Ontagnano ecc.,
fa parte dei toponimi che gli studiosi definiscono “prediali”.
Praticamente quando gli antichi Romani colonizzarono la
pianura friulana (circa 181 – 169 prima di Cristo), presero le
terre migliori suddividendole in tanti appezzamenti regolari.
Ogni pezzo di terreno, chiamato in latino “praedium”
(= podere), quasi sempre riceveva il nome del nuovo proprietario.
Così, ad esempio, per segnalare il terreno di “Tessius”
si diceva “praedium Tessianum”; in seguito si
iniziò ad omettere la parola “praedium” e così il
terreno venne denominato “Tessianum” --> Tissano.
I paesi di Tissano e Santo Stefano Udinese furono dati in feudo
nel 1168 ai signori Di Manzano. In seguito furono infeudati ad
altre famiglie nobili ma verso il 1400 erano di nuovo ritornati
nelle mani del Patriarca di Aquileia. Questa situazione rendeva i
paesi suddetti direttamente dipendenti e sotto il controllo dello
Stato Patriarcale. Per tale posizione giuridica i paesi di Tissano
e Santo Stefano appartenevano alle cosiddette "ville comuni" (=
villaggi comuni) nelle quali la giurisdizione civile e criminale
veniva esercitata dai proprietari dei masi e dei terreni, eccetto
la pena di condanna a morte che era nelle mani del Patriarca
stesso.
Nel 1420 la repubblica di Venezia invase il
Friuli sconfiggendo l'esercito patriarcale e così le "ville
comuni" passarono sotto il diretto controllo del luogotenente
veneto residente a Udine. Alla fine del secolo XV
molti paesi della media pianura friulana subirono le terribili
incursioni dei Turchi: la prima volta nel 1472, poi nel 1477 e nel
1499. Sicuramente i Turchi incendiarono i paesi di Tissano, S.
Stefano Udinese.
Così nell'anno 1648 la giurisdizione civile e
criminale del paese di Tissano venne venduta alla famiglia Caimo
che acquisì anche il titolo di "Conti di Tissano".
Nel 1797, con l'avvento del periodo napoleonico,
vennero aboliti tutti i diritti feudali e le giurisdizioni civili
e criminali passarono allo Stato. Negli stessi anni venne
costituita la "Municipalità" di Santo Stefano Udinese con le sue
frazioni di Persereano e Tissano. Dal 1 gennaio 1811 Tissano e
Santo Stefano divennero frazioni del Comune di Trivignano mentre
invece Persereano frazione del Comune di Pavia di Udine. A partire
dal 1819 Tissano e Santo Stefano furono staccate
da Trivignano per divenire frazioni del Comune di Santa Maria la
Longa.
Il 1866 fu l'anno dell'annessione all'Italia del Friuli centrale e
occidentale; le carte dell'archivio parrocchiale di Santo Stefano
Udinese ci hanno tramandato la seguente notizia: ".... Truppe
italiane accampate all'intorno del villaggio di Santo Stefano dal
giorno 26 luglio al 6 agosto 1866.... Truppe austriache alloggiate
in Santo Stefano dal giorno 16 agosto al 15 ottobre 1866...".
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Ed ecco alcuni antichi abitanti di Tissano:
anno 1498: “heredum Nicolai Pauloni de Tissano”,
anno 1535: “heredi del q. ser Lonardo Tobia”,
anno 1543: “Bidin di Forton di Tisan,
anno 1543: “Zuane del q. Agnolo Nicolin de Tissan”,
anno 1555: “heredi del q. Christophoro di Colaut,
anno 1555: “Francescho ditto Cichut di Minozi di Tisan”,
anno 1555: “Culau Minozi di Tisan”,
anno 1570: “Michael qm. Joannis olim Angeli Micculi de Tissano”;
in un documento dello stesso anno, ma scritto in italiano, la
medesima persona era chiamata “Michel Botri del qm. Zuane d’ Agnul
de Tisan”,
anno 1570: “Aloisium qm. Bertrandi della Bianca de Tissano"; in un
documento dello stesso anno, ma scritto in italiano, la medesima
persona era chiamata “Alvise Bianchin de Tisan”
anno 1572: “Zuanut del q. Battista della Biancha de Tisano”.
Testo a cura di Roberto Moschion